Ogni autore, si sa, ha la sua geografia. Sarebbe impossibile perciò ragionare di Manzoni senza la Lombardia, di Stendhal senza l’Italia, di Pirandello senza la Sicilia.
La regola aurea vale anche per Leonardo Sciascia, legato a filo doppio all’isola che costituisce la trama profonda della sua narrativa. La valenza forte con l’habitat di riferimento non esclude però, anzi impone, la possibilità di coltivare altre mitologie come controcanto necessario del radicamento di origine. La Francia, la Spagna, la Svizzera, e non solo, costituiscono quinte topografiche diverse dell’immaginario dello scrittore di Racalmuto. Nel circuito della sua inquieta fantasia rientra anche la Toscana,…