Il ricordo di Erasmo è associato all’annuncio di un messaggio WhatsApp che mi raggiungeva nelle ore più improbabili della notte, provenendo dal Brasile. I contenuti delle missive erano ricorrenti: paesaggi e fiori esotici; testimonianze di iniziative che, in diverse parti del mondo, intendevano celebrare Ettore Majorana; polemiche, talora molto dure, contro tutti coloro che si introducevano, con leggerezza incompetente o, peggio, in malafede, nella complessa vicenda della scomparsa del fisico catanese. Aveva studiato con grande passione le carte che Maria Majorana gli aveva messo a disposizione, offrendogli lo spunto per una ricerca appassionata, che lo ha accompagnato per tutta la vita. Per questo, di fronte alle posizioni di altri esperti, poteva perdere la calma, inondando i suoi interlocutori di prove e contro prove, una congerie di documenti che attraversavano l’Oceano e arrivavano nella notte. Erasmo, però, dopo la tensione polemica, sapeva riprendere con pacatezza il discorso. Purtroppo non ho potuto aiutarlo nel suo desiderio di dare forma ordinata al copioso materiale che aveva raccolto nel corso degli anni riguardo alla discussione, molto accesa, tra Leonardo Sciascia e gli ‘ex ragazzi di via Panisperna’. Era difficile muoversi tra quei documenti, in parte già editi, in parte difficilmente pubblicabili, perché molto delicati nei contenuti epistolari, talora decisamente aggressivi. Non mi ha mai fatto pesare la rinuncia.
Il saggio di Salvatore Costanza Si agitano bandiere, Leonardo Sciascia e il Risorgimento presenta e commenta una rassegna di testi sciasciani, racconti, introduzioni, brevi interventi, che hanno come spunto narrativo eventi della storia siciliana della seconda metà dell’Ottocento.

