Il saggio studia i rapporti tra Sciascia e tre grandi autori della letteratura italiana dell’Ottocento. I primi due capitoli sono dedicati al rapporto dello scrittore di Racalmuto con Manzoni, il terzo guarda alla presenza belliana in Sciascia. Nel quinto capitolo ci si concentra sul rapporto con Verga, a partire da una lettera dello scrittore racalmutese a Franca Trentin, una studiosa italo-francese che negli anni Sessanta si occupa, alla Sorbona, di Verga, e per questo entra in contatto con Sciascia. Nel capitolo precedente si fa emergere una sorta di triangolazione Sicilia-Sciascia-Francia, proprio a partire dalle carte del fondo Franca Trentin. Vengono individuate alcune figure attive tra l’Italia e Parigi negli anni Sessanta del secolo scorso, con le quali il siciliano fu in contatto, e si illustrano così alcuni momenti significativi della presenza sciasciana in Francia.
A Sciascia interessa soprattutto l’aspetto morale degli scrittori, così si spiega la scelta del titolo del volume. L'attenzione dello scrittore è sempre al presente, alla vita degli uomini. La letteratura non pare avere confini temporali, permette la comprensione della realtà, allo scopo di cercare una vita degna per gli uomini.
(Ingresso libero)